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SOLE: LA CROSTATA DELLA GIOIA – La ricetta de il Gusto e la Salute


*** ho realizzato due versioni di questa crostata. In una preparazione ho inserito le mandorle, nell' altra i semi i girasole, ecco perchè in foto vedete questi ultimi. Personalmente, come gusto, preferisco le mandore ecco perchè ho deciso di indicare solo queste nella ricetta ***


Ciao a tutti amici,

in tanti mi avete chiesto di condividere la ricetta di questo dolce.

Così, come spesso faccio, mi sono adoperata per esaudire questo vostro desiderio.


Ho pensato tanto a come chiamare questa ricetta, eppure nessun nome che mi veniva in mente, mi convinceva davvero. Questa mattina, però, quando ero ancora a letto ed ho aperto gli occhi, la prima cosa che ho visto è stata la luce del sole che filtrava attraverso le fessure della tapparella della mia stanza.


Immediatamente è arrivata l’idea:


“SOLE, ecco come si chiamerà la crostata”


Di fatto la crema gialla, dolce, soffice ed “agrumata” abbracciata da un involucro croccante di frolla, rappresenta l’idea di racchiudere un po’ di sole in uno scrigno croccante capace di esaltarne energia, colore e sapore.


Ecco che questo diviene un dolce per donare, ad ognuno di noi, un po’ di luce e di gioia, caratteristiche che parlano del SOLE e di cui tanto abbiamo bisogno! Una crostata che si prende la responsabilità di coccolarci.


Per non dilungarmi troppo prima della ricetta ho deciso si raccontarvi solo alla fine come è nata l’idea di realizzare questa crostata.


Per il momento, quindi, potete allacciare il grembiule e seguirmi <3




SOLE: LA CROSTATA DELLA GIOIA


Ingredienti

Per la frolla:

150g farina senatore cappelli integrale Bio;

30 g farina integrale di timilia Bio;

80 g farina castagne Bio;

1 cucchiaio di cacao (versione per bambini: sostituire con farina di carrube)

3 pizzichi menta essiccata Bio; (Facoltativa)

1 pizzico di sale integrale del mediterraneo;

60 g di olio di girasole inodore Bio (o ho utilizzato olio d’oliva);

100 g di malto di riso Bio;

Acqua q.b. (ne basta poca);

1 mezzo limone non trattato (succo);

La punta di un cucchiaino di bicarbonato.


Per la crema della farcitura:

*con questi ingredienti vi avanzerà un pò di crema che potrete utilizzare per altre preparazioni*


230g di mele Bio (già cotte);

50 g di carote Bio (già cotte);

150 g di succo di arance dolci di Sicilia Bio;

Buccia di 2 arance di Sicilia Bio;

1 pizzico di sale integrale del mediterraneo Bio;

400 g di bevanda di avena Bio (senza olio ne zuccheri aggiunti);

30 g di kuzu;

2 g di agar agar in polvere Bio


Per il top:

Frolla al cacao (o carrube);

Mandorle tostate (alternativa: semi di girasole tostati).


Procedimento:

Per la frolla:

In un recipiente uniamo tutti gli ingredienti secchi;

Con una frusta amalgamiamo bene il tutto;

In un contenitore dai bordi alti uniamo l’olio ed il malto;

Con un cucchiaio amalgamiamo energeticamente i due ingredienti;

Uniamo a questi ultimi il succo di limone ed il bicarbonato;

Versiamo gli ingredienti liquidi nel recipiente dei secchi;

Con le mani impastiamo velocemente;

Uniamo poca acqua così che l’impasto riesca a compattarsi;

È importante non lavorare troppo l’impasto quindi, dopo averlo compattato rivestiamolo con della pellicola e lasciamolo risposare i frigo per un’oretta;

Trascorso il tempo di riposo estraiamo l’impasto dal frigo;

Adagiamo lo stesso tra due fogli di carta forno, quindi, con l’aiuto del mattarello, stendiamolo fino ad ottenere una sfoglia di circa mezzo centimetro;

Trasferiamo la frolla nella teglia;

***fate attenzione a questo passaggio perché le farine che ho impiegato, rendono la frolla molto delicata, quindi tende a rompersi facilmente ***

Dopo aver rivestito la teglia con la frolla ed aver dato la forma ai bordi, con l’auto di una forchetta bucherellate tutta la base ed anche i bordi della frolla;

Adagiate dei fagioli sulla frolla ed infornate in forno statico a 180° per circa 15 minuti;

Tritiamo al coltello qualche mandorla ed adagiamola in una teglia da forno insieme agli avanzi della frolla, che avremo sbriciolato con le mani.

Facciamo cuocere anche questi insieme (o subito dopo) alla frolla

Una volta cotta la base frolla estraetela dal forno quindi lasciate raffreddare.


… Nel frattempo:

Per la crema della farcitura:

In un recipiente dai bordi alti uniamo:

Le mele,

Le carote,

ed il succo di arancia che filtreremo con un colino a trama fine.

Con un frullatore ad immersione frulliamo fino ad ottenere una crema liscia e spumosa;

A questo punto uniamo la bevanda vegetale ed un pizzico di sale, quindi e frulliamo bene il tutto fino ad ottenere una crema ben liscia;

Assaggiamo la crema, se la stessa risultasse troppo acida, correggiamo con un cucchiaio di malto di riso (io non l’ho aggiunto);

Versiamo il tutto in un padellino abbastanza capiente;

In un piccolo recipiente uniamo il kuzu e l’agar agar e stemperiamoli bene in due dita d’acqua a temperatura ambiente;

Dopodiché versiamo anch’essi nel padellino;

Portiamo sul fuoco e, continuando a mescolare, facciamo cuocere per cinque minuti;

Spegniamo la fiamma e lasciamo raffreddare per qualche minuto (3-4 minuti);


Per terminare:

Eliminiamo i fagioli che abbiamo riposto sulla base della frolla;

Versiamo nella frolla la crema di arancia, mela e carota;

Lasciamo raffreddare a temperatura ambiente per 3 quattro minuti;

A questo punto cospargiamo tutta la superficie della crema con la frolla sbriciolate e le mandorle tostate;

Lasciate raffreddare il tutto per circa un’oretta (il giorno successivo la crostata sarà ancora più buona);

Consumate accompagnando la crostata con un tè kukicha tiepido.




Come è nata l’idea di questa crostata?

Chi mi segue saprà che, qualche giorno fa, mi sono ritrovata con degli ingredienti già cotti da consumare. Questi mi sono stati consegnati da chi, dovendo partire portando con sé questi alimenti, li ha invece lasciati a casa.

Nel sacchetto, oltre ad altri ingredienti che ho utilizzato per la realizzazione di un’altra ricetta salata, avevo a disposizione:


  1. delle mele già cotte;

  2. il succo d’arancia;

  3. due arance intere;

  4. delle carote saltate in padella.


Così ho deciso che, questi, li avrei impiegati per realizzare un dolce. Un dolce dei miei, un dessert come “dico io”.


Ho iniziato partendo dalla crema, avevo voglia di un qualcosa di soffice, dolce e che sapesse tanto di arancia. Non avevo la minima idea delle proporzioni dei vari ingredienti insomma, dovevo farmi bastare quelli che mi erano stati consegnati e dovevo far si che la crema risultasse ben addensata, né troppo né troppo poco.


Mi sono messa all’opera ed ho iniziato unire gli ingredienti, ad assaggiarli con un obiettivo di base: non volevo utilizzare neanche il malto!

L’idea era quella di sfruttare il sapore della frutta (e della verdura) che avevo a disposizione.

Quindi ho lasciato fare all’istinto, il quale si è servito degli altri sensi per arrivare ad un risultato che, devo ammetterlo, mi ha lasciata piacevolmente sorpresa.


Vi garantisco che, se seguirete alla lettera la mia ricetta, avrete realizzato una crema con un sapore di arancia davvero irresistibile e con una consistenza a dir poco perfetta.


Alla prossima ricetta!


Buon dolce!

Lucrezia di Lernia

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi.

Esperta di cucito terapia.)


il Gusto e la Salute.

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